Sono state tolte le sedie che dallo scorso luglio erano sospese sulla strada principale di Albino in memoria delle vittime del coronavirus.
L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vita di tutti noi, portandoci a cambiare le nostre abitudini. Il ricordo di chi si è spento non svanirà mai e proprio in loro memoria, dallo scorso luglio, erano sospese 150 sedie vuote sulla strada principale di Albino. Adesso, però, sono state tolte e al loro posto sono apparse le luminarie natalizie, finanziate dai commercianti locali. “Un segnale di speranza e fiducia nel futuro“, come sottolineato da Fabio Gualandris, presidente dell’associazione culturale Lo Scoiattolo e promotore dell’installazione delle sedie.
Covid, sedie sospese rimosse: “Segnale di speranza”
Sulla strada principale di Albino, cittadina in provincia di Bergamo, a luglio erano state sospese 150 sedie vuote in memoria delle vittime di coronavirus nel paese, uno tra i più colpiti dalla pandemia. L’installazione è rimasta visibile per tutta l’estate e di recente è stata sostituita con delle luci natalizie. Il suo promotore ne aveva spiegato così il senso: “150 come il numero di albinesi che ci hanno lasciato nel marzo 2020, ‘a memoria di quei lutti nel tempo di pandemia’. Vuote a sottolineare quelle assenze. Verdi per tenere sempre viva la speranza. A stagliarsi nel cielo in segno di costante presenza“.
Sedie sospese, le parole di Fabio Gualandris
“Verranno accese nelle prossime settimane, ma vederle lì infonde comunque speranza e fiducia nel futuro”, ha affermato Fabio Gualandris, presidente dell’associazione culturale Lo Scoiattolo e promotore dell’installazione delle sedie, così come riportato da La Repubblica. “A settembre è stata organizzata una cerimonia sia civile sia religiosa per salutare i 197 albinesi uccisi dal Covid. Le sedie sospese hanno svolto il loro compito di commemorazione ed era giusto rimuoverle“.
Per poi aggiungere: “Abbiamo pagato un prezzo altissimo durante la prima ondata e ora speriamo di non dover tornare a vivere quei momenti terribili. Per fortuna qui le persone sono molto attente e rispettose delle regole anti contagio. Credo che anche l’installazione delle sedie abbia avuto un piccolo merito in questo: bastava sollevare lo sguardo e vederle per ricordare il dolore di tante famiglie ed essere spinti alla prudenza“.
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